Poche lagne sui “diritti” in un paese sovrano e tante nuove opportunità politiche e commerciali per l’Italia da cogliere al volo. Ci chiameranno cinici e diranno che abbiamo un cuore di pietra ma dalla missione iraniana di Renzi, arrivato ieri a Teheran, ci aspettiamo soprattutto questo. Per il primo capo di governo occidentale in visita in Iran, dopo l’abolizione delle sanzioni imposte dall’Occidente alla Repubblica islamica, è un dovere. E rappresenterebbe un cambio di passo in grado di assicurare un vantaggio strategico su Francia, Inghilterra e Germania. L’Italia, lo abbiamo ricordato più volte, è stata un partner storico per l’Iran ed ha l’occasione di ritornare ad esserlo, rimpinguando il valore dell’interscambio commerciale, attualmente fermo a 1,6 miliardi di euro annui. La visita di gennaio in Italia del Presidente Hassan Rohani e gli accordi firmati per complessivi 17 miliardi di euro, sono un primo “ponte di collegamento”. Adesso occorre completare il percorso per occupare posizioni importanti in un paese giovane e ricco di potenzialità che è pronto ad attrarre investimenti internazionali fra i 30 e i 50 miliardi all’anno. L’Italia ha le eccellenze e le intelligenze adatte per soddisfare le esigenze di un paese di quasi 80 milioni di abitanti che offre enormi opportunità in molti settori: energetico, agroalimentare, petrolchimico, automotive, costruzioni e turistico. Vi è poi un’operazione che Matteo Renzi potrebbe decidere di fare, sbaragliando la concorrenza, anche se dubitiamo che osi tanto, vista la contrarietà degli States e delle loro istituzioni finanziarie: spingere gli istituti di Credito italiani come Unicredit, Sanpaolo e Mediobanca a “lavorare” in una posizione preferenziale con Teheran. L’Iran, come abbiamo già ricordato in precedenza, è stato reinserito nel circuito bancario Swift, necessario per ogni transazione economica internazionale, ma le imprese estere interessate ad irrompere sull’enorme mercato persiano, hanno difficoltà oggettive nel trovare grandi Istituti finanziari disposti a supportarle. Serve un atto di coraggio e di lungimiranza. Renzi, finora, non si è dimostrato un buon giocatore ma la scacchiera è di fronte a lui ed ha l’opportunità di fare scacco matto.
Pubblicato su l'Opinione Pubblica - Quotidiano Indipendente di Informazione - Diamo spazio al tuo punto di vista da Ernesto Ferrante